Silvana Gatti è un'artista contemporanea, sensibile alla realtà della società moderna nelle sue sfaccettature emblematiche. Ella vede nella società attuale un'estremizzazione del progresso e delle invenzioni che tolgono sempre più il ruolo umano per darlo alle macchine. Qui l’artista presenta un’opera tra pop art e surrealismo, ricreando così il suo Pinocchio, che guarda con stupore e timore il robot umanoide di dimensioni imponenti che si erge di fronte a lui. Le sue mani meccaniche si muovono con precisione e i suoi occhi luminosi lo scrutano con indifferenza. Silvana evidenzia il suo burattino dai capelli diritti e sente un brivido lungo la schiena a lasciarlo a bocca aperta all'idea di trovarsi di fronte a una creatura così simile ad un essere umano, ma che in realtà è solo metallo e circuiti. L'artista in un immaginario mondo proiettato al metaverso ripensa a Geppetto e al suo amorevole lavoro e dando vita al suo Pinocchio si rende conto che non può permettere a questa macchina senza anima di spaventarlo. Invece l’artista evidenzia, con un orologio del dadaismo, come anche lui resti terrorizzato a veder scappare un burattino privo di anima e cuore che ne rimane così sconvolto. Silvana, con questa opera, ha narrato un vero volto di noi umani che fa impallidire anche un burattino quando guarda le nostre scelleratezze per il progresso contemporaneo.



Claudio Roghi Alias Utodatodi (Giugno 2024)

                                                                     

 

 

 

 

 

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